Gli account italiani sono ceduti a immigrati per il 20% del guadagno. È caporalato.

Chi non ha regolare permesso di soggiorno, non può avere la licenza per fare consegne a domicilio. Tuttavia c’è la pratica di cedere il proprio account da rider per le app di food delivery agli immigrati clandestini, facendosi pagare una tangente del 20% sul guadagno della consegna.

Il fenomeno è stato soggetto a un’indagine del corriere della sera in cui il giornalista si è infiltrato per capire dinamiche e modalità del caporalato del Food Delivery, notando due volti diversi dello stesso fenomeno. Quello “sussidiario”, ossia quello che avviene tra connazionali e l’altro avviene tra italiani e immigranti.

Sebbene con due finalità diverse (il primo è per aiutare un connazionale a trovare un lavoro così che possa mandare i soldi alla famiglia, il secondo per meri scopi di lucro) le modalità sono le stesse. L’account viene ceduto con una percentuale.

Caporalato e vendita dell’account

Il titolare dell’account cede lo zaino e la “sua identità di fattorino” a un’altra persona, oppure crea appositamente un account per poi rivenderlo con la tangente del 20% per ogni consegna. Le app di food delivery non permettono tale pratica, tuttavia la conseguenza di tale azione risulta piuttosto blanda, uno spauracchio che non fa paura a nessuno. Niente denuncia, ti sospendono solo l’account.

Così in caso di incidente il fattorino con l’account comprato non dovrà chiamare né polizia né soccorsi per evitare il rituale controllo dei documenti.

Un migrante di 27 anni della Guinea che faceva il calciatore e ha famiglia in Africa a cui manda i soldi guadagnati in Italia facendo il fattorino racconta la sua esperienza.

“Io ho il permesso di soggiorno per soli 6 mesi, ma la società chiede quello dai 2 ai 5 anni. E allora un mio amico, che ora lavora in un ristorante, mi ha lasciato l’account. Io non gli pago niente, perché è mio amico, ma le altre persone che fanno così pagano”

Difatti, un’altra esperienza testimoniata da un nigeriano e un italiano :

“Se non hai i documenti non ti resta che metterti d’accordo con qualcuno e comprargli l’account. Lo fanno soprattutto gli italiani, si registrano con più facilità, e poi vendono la registrazione dandoti un’opportunità di lavoro”.

 

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