Sanzione da 10o mila euro per Tripadvisor per diffusione di informazioni ingannevoli
Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato e ha multato di 100 mila euro Tripadvisor. Il motivo è di aver diffuso “informazioni ingannevoli” sulle origini delle recensioni.
Sotto al mirino alcuni claim ritenuti fake.
Idonei a ingenerare in un utente medio di internet il falso convincimento dell’attendibilità e della genuinità delle recensioni pubblicate.
Tripadvisor era già stato multato per lo stesso motivo nel 2014 a seguito di segnalazioni formulate dall’Unione Nazionale Consumatori, da Federalberghi e da alcuni consumatori.
La sanzione ridotta rispetto al 2014
Rispetto al 2014 la sanzione è stata ridotta di un quinto. Il consiglio di Stato ha riscontrato che non vi è garanzia che le recensioni ospitate da Tripadvisor non siano false o gestite da profili fake. E quindi, non può vantare che «recensioni vere e autentiche» delle quali le persone si possono fidare oltre ogni dubbio. Era proprio questo uno dei commenti nei feedback di Tripadvisor contestati dai promotori del ricorso davanti all’Antitrust. Nel 2014, l’Antitrus aveva multato TripAdvisor per 500 mila euro per la pratica commerciale scorretta di «diffondere informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni (…) adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni».
L’anno dopo però, il Tar aveva annullato la multa, in quanto la società non aveva mai assicurato la veridicità delle recensioni, essendo impossibile un controllo rigoroso. Tuttavia, pochi giorni fa è arrivata la sentenza definitiva del secondo grado della giustizia amministrativa. È stata ripristinata la multa sancita dall’Antitrust ai danni di Tripadvisor ma diminuita di un quinto. Da 500 mila è scesa a 100 mila. Nella sentenza, il Consiglio di Stato riconoscono che i feedback possono «influenzare i consumatori (…) ingenerando il falso convincimento dell’affidabilità delle recensioni pubblicate». Non ci sono quindi prove che abbia ingannato gli utenti e l’Untitrust dovrà risarcire l’80% della multa del 2014.
La risposta di Tripadvisor
Si evidenzia anche che il 91% degli italiani trova che le recensioni sugli hotel riflettono accuratamente la loro esperienza. Inoltre Il 93% delle recensioni dei ristoranti riflettono accuratamente la loro esperienza. Forti di questi dati e forti della community costruita in questi anni, che trovano sempre più fondamento nelle recensioni e nelle fotografie sincere pubblicate da milioni di viaggiatori nel mondo, Tripadvisor risponde:
Milioni di consumatori italiani si fidano di TripAdvisor e a ragione. La loro personale esperienza nell’utilizzo del sito ha dimostrato loro che è utile e accurato. Niente nella sentenza indebolisce questo fatto. Il Consiglio di Stato ha confermato che non ci sono prove che TripAdvisor abbia ingannato i consumatori e non solo non richiede a TripAdvisor di cambiare alcunché sul sito ma l’unica azione richiesta è da parte dell’Antitrust, che deve ora restituire l’80% della multa che ci aveva ingiustamente imposto nel 2014. Siamo davvero orgogliosi della community che abbiamo costruito negli ultimi 19 anni. Le recensioni e fotografie sincere hanno reso la pianificazione dei viaggi più facile che mai e hanno aiutato milioni di viaggiatori nel mondo a fare i migliori viaggi possibili