Si è tenuta ieri l’annuale relazione dell’ufficio del Garante per la protezione dei dati personali, presieduto da Pasquale Stanzione. I dati ridefiniscono l’idea di sovranità ed entrano nel vivo della competizione geopolitica
Nella Sala della Regina della Camera dei deputati si è tenuta ieri l’annuale relazione dell’ufficio del Garante per la protezione dei dati personali, presieduto da Pasquale Stanzione.
Il testo pronunciato è il prolegomeno di una ricchissima memoria di 262 pagine, che inizia con diversi numeri forniti: 16.045 contatti, 2.204 notifiche di data breach, 386 quesiti, 4.030 reclami, 94.948 segnalazioni, 835 provvedimenti del Collegio, 104 pareri, 468 misure correttive, 24.430.856,45 euro di sanzioni pecuniarie pagate. E via correndo tra capitoli e spunti riassuntivi di un impegno assai capillare, sulla base di una organizzazione mutuata dal primo protagonista del Gpdp, Stefano Rodotà.
Il Manifesto del 16 Luglio 2025 – link