Negli Stati Uniti l’uso dell’assistente Meta AI porta con sé un potenziale problema di privacy: le (più assurde) richieste fatte dagli utenti possono finire visibili a tutti nell’app
Negli Stati Uniti, gli utenti che utilizzano il chatbot di intelligenza artificiale di Meta — lanciato su piattaforme come Facebook, Instagram e nella nuova app autonoma Meta AI e a quanto il gruppo dichiara utilizzato da oltre un miliardo di utenti — potrebbero vedere le loro interazioni finire in una vetrina pubblica.
Questo perché molte delle richieste inviate all’assistente, davvero di ogni genere e tenore, vengono rese disponibili nella sezione “Discover”, dove chiunque può leggerle, senza che chi le ha scritte venga informato chiaramente o abbia la possibilità di impedirlo.