Le AI dei nostri smartphone, sempre più spesso, analizzano lo schermo per proporre azioni e contenuti constestuali? Ma quanto sono indiscrete? E che utilizzo fanno dei nostri dati? E di quali? Il caso cinese e la situazione italiana
La corsa all’intelligenza artificiale sta permeando quasi ogni aspetto della vita tecnologica. Anche i nostri smartphone si stanno arricchendo di funzionalità di AI, dall’editing fotografico, agli assistenti per lo shopping, fino agli algoritmi che leggono lo schermo del dispositivo per proporre all’utente azioni o contenuti contestuali e pertinenti all’attività in corso. Ma alcune opzioni sembrano andare un po’ oltre e iniziano a preoccupare. Secondo Nikkei Asia, gli assistenti AI in utilizzo in Cina, come Doubao di ByteDance o alternative di noti produttori di smartphone (che operano anche in Italia), analizzano tutto quello che viene visualizzato sullo schermo. E fin qui, niente di nuovo. Tuttavia, stando a quanto riferito dal quotidiano asiatico, questi strumenti sarebbero in grado di leggere le chat, interpretare i contenuti visuali, documenti, ed eventualmente persino password e dati bancari.
Corriere della Sera del 22 Maggio 2025 – link